
Cosa significano gli acronimi e le sigle EPP EDR XDR MDR MXDR NDR SOC SIEM SOAR NTA IDS IPS DLP MSP MSSP SSO LDAP SSL TLS IAM DMARC DNS IP URL TCP UDP DHCP HTTPS ZeroTrust WAF XSS OWASP DevOps MFA 2FA BYOD BCDR?
In ambito IT/Sicurezza informatica, capita spesso di incontrare termini, abbreviazioni ed acronimi. Scopriamone il significato.
Ho cercato di raccogliere in un elenco (non esaustivo) i vari termini che ho incontrato finora, elenco che cercherò di aggiornare man mano capiti l’ occasione.
EPP
EPP è l’ abbreviazione di Endpoint Protection Platform.
EPP è una piattaforma di protezione degli endpoint, cioè una soluzione di sicurezza completa distribuita su dispositivi endpoint per assicurare protezione contro le minacce.
Le soluzioni EPP sono in genere gestite dal cloud, si focalizzano esclusivamente sugli endpoint ed inglobano le quattro funzioni:
- sicurezza informatica di previsione di base (antivirus) ed avanzata (tramite AI, intelligenza artificiale) per prevenire attacchi sconosciuti o zero-day o attacchi senza file
- prevenzione contro malware basati su file
- rilevamento di attività sospette utilizzando tecniche che vanno dagli indicatori di compromissione (IoC) all'analisi comportamentale
- risposta attraverso strumenti di indagine e correzione per gestire incidenti e avvisi dinamici
In quanto tali, le soluzioni EPP a vari livelli possono comprendere anche funziponalità di tipo EDR, anche se EPP è più completo rispetto ad un EDR si concentra sul rilevamento e sulla risposta alle minacce degli endpoint,
EDR
EDR è l’acronimo di Endpoint Detection and Response.
Il termine EDR è stato coniato da Anton Chuvakin di Gartner, anche detto endpoint detection and threat response (EDTR), ed è la tecnologia o un servizio gestito che registra e memorizza i comportamenti a livello di sistema endpoint, utilizza varie tecniche di analisi dei dati per rilevare i comportamenti sospetti del sistema, fornisce informazioni contestuali, blocca le attività dannose e fornisce suggerimenti per il ripristino dei sistemi interessati.
Chiaramente un sistema antivirus tradizionale è la base di partenza, ma ha alcuni limiti, quali:
- limite temporale: un normale antivirus basa la sua protezione su un sistema “a firme” ovvero confronta i file che sta verificando con il database fornito dal vendor, ma il database viene normalmente aggiornato quotidianamente lasciando un periodo “non coperto” in cui la minaccia è presente ed non è stata ancora inserita nel database dell’ antivirus;
- limite strutturale: se un file o un eseguibile viene modificato anche solo parzialmente, cambiando, ad esempio, una riga del codice e ricompilandolo, risulterà come “nuovo” e dovrà passare attraverso il ciclo di analisi e categorizzazione, aggiungendo un ulteriore ritardo;
- impossibilità di rispondere in modo efficace ad attacchi “0-day” ossia la mancanza di strumenti che permettano di identificare nuove minacce senza che queste siano già presenti nei database dei vendor.
XDR
XDR è l’acronimo di eXtended Detection and Response.
XDR è l’evoluzione di EDR (Endpoint Detection and Response) ed ha una portata più ampia rispetto all’ EDR in quanto non solo acquisisce e mette in relazione informazioni sulle attività sugli endpoint, ma fornisce il rilevamento, l’ analisi e la risposta anche su reti, server, carichi di lavoro cloud, identità, SIEM e altro ancora.
XDR consente un rilevamento e una risposta alle minacce più rapidi, approfonditi ed efficaci rispetto a EDR, in quanto acquisisce e confronta dati da una gamma più ampia di fonti, ed offre, grazie all’intelligenza artificiale e all’automazione, alcuni vantaggi quali riduzioni del tempo di rilevamento, del tempo di indagine, del tempo di risposta e migliora la visibilità sull’intera struttura aziendale in ambito della sicurezza.
MDR
MDR è l’acronimo di Managed Detection and Response.
MDR è un servizio di sicurezza informatica gestito normalmente da un fornitore di soluzioni di cybersicurezza, che non fa riferimento ad una specifica tecnologia, ma che sfrutta più tecnologie e competenze al fine di monitorare continuamente le risorse IT, per fornire una gamma di capacità di rilevamento e risposta alle minacce per mitigare i danni causati da attacchi informatici che eludono i controlli di prevenzione.
MXDR
MXDR è l’acronimo di Managed Extended Detection and Response.
MXDR estende i servizi MDR in tutta l’azienda, realizzando una soluzione completamente gestita che include analisi e operazioni di sicurezza, threat hunting avanzato, capacità di rilevamento e risposta rapida su endpoint, rete e ambienti cloud.
Un servizio MXDR estende le funzionalità XDR dei clienti con servizi MDR, che aggiungono capacità di monitoraggio, indagine, threat hunting e risposta.
NDR
NDR è l’acronimo di Network Detection and Response.
Le soluzioni NDR monitorano e analizzano continuamente il traffico di rete aziendale per generare una linea di base del comportamento normale della rete.
Quando vengono rilevati modelli di traffico di rete sospetti che si discostano da questa linea di base, gli strumenti NDR segnalano ai team di sicurezza la potenziale presenza di minacce all'interno del loro ambiente.
In un mondo dove le reti si stanno estendendo nel cloud e crescono continuamente sia in termini di dimensioni che di complessità, le soluzioni di rilevamento e risposta della rete (NDR) sono in grado di rilevare le minacce informatiche sulle reti aziendali utilizzando l'intelligenza artificiale (AI), l'apprendimento automatico (ML) e l'analisi dei dati.
Oltre a ciò, le soluzioni NDR dovrebbero anche incorporare una funzionalità di risposta agli incidenti che vada oltre la generazione di avvisi.
SOC
SOC è l’acronimo di Security Operations Center.
SOC è una struttura dove vengono centralizzate tutte le informazioni sullo stato di sicurezza dell’IT di un’azienda (si parla di SOC interno se creato internamente all’azienda) o di più aziende gestite, come nel caso che il SOC appartenga a un Managed Security Service Provider (MSSP).
Un SOC è costituito da persone, tecnologie e processi e fornisce tre tipologie di servizi:
- Servizi di gestione: tutte le attività di gestione delle funzionalità di sicurezza legate all'infrastruttura IT (rete, sistemi ed applicazioni) sono centralizzate dal SOC;
- Servizi di monitoraggio: l'infrastruttura IT e di sicurezza vengono monitorate in tempo reale al fine di individuare tempestivamente tentativi di intrusione, di attacco o di misuse dei sistemi;
- Servizi proattivi: sono servizi finalizzati a migliorare il livello di protezione dell'organizzazione (Security assessments, vulnerability assessments, early warning, security awareness).
SIEM
SIEM è l’acronimo di Security Information & Event Management.
SIEM è la gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza e comprende il monitoraggio e l'analisi degli eventi in tempo reale, nonché il tracciamento e la registrazione dei dati di sicurezza per scopi di conformità o di auditing.
I sistemi SIEM variano in base alle funzionalità, ma in genere offrono queste tre funzioni di base:
- Gestione delle credenziali: i sistemi SIEM raccolgono grandi quantità di dati in un unico posto, le organizzano e quindi stabiliscono se sono presenti segnali di minaccia, attacco o violazione;
- Correlazione degli eventi: i dati vengono quindi ordinati per identificare le relazioni e i criteri in modo da rilevare e rispondere rapidamente alle potenziali minacce;
- Monitoraggio e risposta agli incidenti: la tecnologia SIEM monitora gli incidenti di sicurezza nella rete di un'organizzazione e fornisce avvisi e controlli di tutta l'attività correlata a un incidente.
SOAR
SOAR è l’acronimo di Security Orchestration and Automated Response.
SOAR indica 3 capacità chiave utilizzate dai team che si occupano di sicurezza:
- gestione degli scenari e dei flussi di lavoro
- automazione delle attività e sistema centralizzato di accesso
- query e condivisione dei dati di intelligence sulle minacce
Le funzionalità SOAR vengono in genere implementate nel centro per la sicurezza dei sistemi informativi (SOC, Security Operations Center) dell'organizzazione.
SOAR è una tecnologia complessa e costosa, che richiede un team di sicurezza specializzato che implementi e gestisca le integrazioni e i playbook dei partner e le piattaforme SOAR sono utilizzate dai team di sicurezza più maturi per creare ed eseguire playbook a più livelli che automatizzano le azioni attraverso un ecosistema di soluzioni di sicurezza interconnesse tramite API.
NTA
NTA è l’acronimo di Network Traffic Analysis.
NTA è una soluzione di analisi del traffico di rete, assieme ad altre quali Network Detection and Response (NDR) o Network Analysis and Visibility (NAV), ed utilizza una combinazione di apprendimento automatico, modellazione comportamentale e rilevamento basato su regole per individuare anomalie o attività sospette sulla rete.
L'analisi del traffico di rete (NTA) consente di:
- Identificare i colli di bottiglia: in seguito ad un aumento del numero di utenti in una singola località geografica potrebbero verificarsi dei “colli di bottiglia”;
- Risolvere i problemi di larghezza di banda: un aumento del numero di utenti o della quantità di attività può portare ad una connessione lenta dovuta al fatto che la rete non è stata progettata in modo adeguato;
- Migliorare la visibilità dei dispositivi sulla rete: una maggiore consapevolezza degli endpoint può aiutare gli amministratori ad anticipare il traffico di rete e ad apportare modifiche, se necessario;
- Rilevare i problemi di sicurezza e risolverli più rapidamente: L'NTA funziona in tempo reale, avvisando gli amministratori quando c'è un'anomalia nel traffico o una possibile violazione.
IDS/IPS
IDS è l’acronimo di Intrusion Detection System ed IPS è l’acronimo di Intrusion Prevention System.
IDS/IPS è un dispositivo software o hardware o anche la combinazione di entrambi e viene utilizzato per identificare accessi non autorizzati ai computer o alle reti locali ed informare l’utente interessato, il quale ha la possibilità di reagire ai tentativi di accesso e bloccare gli attacchi prima che si verifichino.
Negli IDS/IPS si utilizzano in genere tre metodologie di rilevamento:
- rilevamento basato su firma: vengono confrontate le firme rispetto agli eventi osservati per identificare possibili incidenti;
- rilevamento basato su anomalia: vengono confrontate le definizioni di ciò che è considerata un'attività normale con gli eventi osservati per identificare deviazioni significative;
- analisi dei protocolli di stato: vengono confrontati i profili predeterminati di definizioni generalmente accettate per l'attività del protocollo benigno per ogni stato del protocollo rispetto agli eventi osservati per identificare le deviazioni.
DLP
DLP è l’acronimo di Data Loss Prevention.
La DLP è il complesso dei prodotti e delle procedure che servono a prevenire qualsiasi perdita di dati dovute a diverse cause, fra i quali: attacchi, data breach, spostamento di informazioni (per es. nel e dal cloud, penne USB, ecc).
Attraverso la DLP si è in grado di prevenire che documenti importanti non vengano sottratti dai dipendenti o non vengano allegati ad email indirizzate a destinatari esterni o che informazioni sensibili non vadano al di fuori della rete aziendale.
DMARC
DMARC è l’acronimo di Domain-based Message Authentication Reporting and Conformance.
DMARC è un protocollo di autenticazione email che fornisce una protezione a livello di dominio del canale email. L'autenticazione DMARC rileva e previene lo spoofing del mittente, tecnica utilizzata nell'email phishing, nelle truffe BEC (Business Email Compromise) e in altri tipi di attacchi basati sulle email.
Il titolare del dominio può pubblicare un record DMARC nel DNS (Domain Name System) e creare poi una regola per informare i destinatari, su cosa fare in caso le email che ricevono falliscano l'autenticazione.
DNS
DNS è l’acronimo di Domain Name System.
DNS indica un sistema che regola la traduzione dei nomi dominio dei siti internet in indirizzi IP ed anche il protocollo che regola il funzionamento del servizio, i programmi che lo implementano, i server su cui questi vengono elaborati, l'insieme di questi server che cooperano per fornire il servizio più intelligente..
Il sistema DNS facilita l’accesso alle pagine Web senza dover conoscerne l’indirizzo IP (Intenet Protocol), cioè un codice numerico che sta alla base della trasmissione corretta delle informazioni dal mittente al ricevente (ad esempio 192.100.1.1) che, come si potrà ben capire, è praticamente impossibile da ricordare.
IP
IP è l’acronimo di Internet Protocol.
IP è il protocollo principale della famiglia dei protocolli Internet ed è di vitale importanza per lo scambio di messaggi nelle reti di computer.
Un indirizzo IP è un numero del pacchetto IP che identifica univocamente un dispositivo e viene assegnato ad un'interfaccia (per esempio una scheda di rete) che identifica l'host di rete, che può essere un personal computer, un palmare, uno smartphone, un router, o anche un elettrodomestico. Un host può contenere più di una interfaccia: per esempio un router ha diverse interfacce (minimo due) per ognuna delle quali occorre un indirizzo IP.
URL
URL è l’acronimo di Uniform Resource Locator.
URL è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l'indirizzo di una risorsa su una rete di computer, come ad esempio un documento, un'immagine, un video, tipicamente presente su un host server e resa accessibile a un client.
È utilizzato per indicare risorse web (http o https), risorse recuperabili tramite protocolli di trasferimento file (ftp), condivisioni remote (smb) o accessi a sistemi esterni (ssh).
La risoluzione dell'URL in indirizzo IP, necessario per l'instradamento con il protocollo IP avviene tramite DNS].
Zero Trust
Zero Trust non è un acronimo o sigla, ma piuttosto un quadro di riferimento o modello strategico che presuppone che la sicurezza di una rete complessa sia sempre a rischio di minacce esterne e interne, basato sul concetto “mai fidarsi, verifica sempre”.
I modelli Zero Trust richiedono che chiunque e qualsiasi cosa stia cercando di collegarsi al sistema di un’organizzazione debba essere verificato prima di poter accedere.
L’obiettivo principale dell’approccio Zero Trust è mitigare il rischio di cyber-attacchi negli ambienti moderni che sono il teatro dell’attività di gran parte delle organizzazioni.
IAM
IAM è l’ acronimo di Identity and Access Management.
IAM è la disciplina di sicurezza che consente alle entità (persone o cose) giuste di utilizzare le giuste risorse (applicazioni o dati) quando ne hanno bisogno, senza interferenze, utilizzando i dispositivi che desiderano utilizzare.
IAM comprende i sistemi e i processi che consentono agli amministratori IT di assegnare un'unica identità digitale a ciascuna entità, autenticarli quando effettuano l'accesso, autorizzarli ad accedere a risorse specificate e monitorare e gestire tali identità per tutto il loro ciclo di vita.
WAF
WAF è l’ acronimo di Web Application Firewall.
WAF è una tecnologia che offre un aumento della protezione delle applicazioni web aziendali e aiuta le organizzazioni a difendersi adeguatamente da diversi tipi di attacchi informatici, proteggendo in maniera sicura i dati.
I WAF consentono di proteggere le applicazioni Web da attacchi dannosi e traffico Internet indesiderato, inclusi bot, injection e denial of service (DoS) a livello di applicazione.
WAF consente di definire e gestire le regole per evitare minacce provenienti da Internet, tra cui indirizzi IP, intestazioni HTTP, corpo HTTP, stringhe URI, scripting tra siti (XSS), inserimento SQL e altre vulnerabilità definite da OWASP.
2FA
2FA è l’acronimo di Two-Factor Authentication.
2FA è l'autenticazione a due fattori ed è un metodo sicuro di gestione degli accessi e delle identità che richiede due forme di identificazione per accedere a risorse e dati offrendo alle aziende la capacità di monitorare e contribuire a proteggere le proprie informazioni e reti vulnerabili.
MFA
MFA è l’acronimo di Multi-Factor Authentication.
MFA è una tecnica di sicurezza informatica attraverso la quale è possibile introdurre due o più metodi di autenticazione per verificare l’identità di un utente che deve effettuare l’accesso ad un’applicazione web-based, ad un account o a qualsiasi altro servizio online.
L’obiettivo della multi-factor authentication è sicuramente quello di incrementare il livello di protezione per l’accesso alle piattaforme web-based: se uno dei livello di autenticazione viene compromesso, attraverso gli altri metodi si impedisce l’accesso.
SSO
SSO è l’ acronimo di Single Sign-On.
SSO è la proprietà di un sistema di controllo d'accesso che consente ad un utente di effettuare un'unica autenticazione valida per più sistemi software o risorse informatiche alle quali è abilitato.
In pratica centralizza il controllo degli accessi per le applicazioni cloud e on-premise, semplifica e garantisce l'accesso a tutte le applicazioni con una singola serie di credenziali di accesso.
LDAP
LDAP è l’ acronimo di Lightweight Directory Access Protocol.
LDAP è un protocollo standard per l'interrogazione e la modifica dei servizi di directory, come ad esempio un elenco aziendale di email o una rubrica telefonica, o più in generale qualsiasi raggruppamento di informazioni che può essere espresso come record di dati e organizzato in modo gerarchico.
LDAP consente di archiviare, gestire e proteggere informazioni quali password e nomi utente dell'organizzazione e dei rispettivi utenti e risorse.
SSL
SSL è l’ acronimo di Secure Sockets Layer.
SSL è un protocollo di sicurezza che crea un link crittografato fra un server web e un browser web, attraverso l’ utilizzo di un certificato digitale che autentica l'identità di un sito web e consente di instaurare una connessione crittografata, proteggendo in questo modo le connessioni a Internet ed impedendo ai criminali di leggere o modificare le informazioni scambiate fra i due sistemi.
Si può facilmente riconoscere se un sito web è protetto da SSL se, accanto all'URL nella barra degli indirizzi è visualizzata l'icona di un lucchetto.
TLS
TLS è l’ acronimo di Transport Layer Security.
TLS è un protocollo crittografico di presentazione che permette una comunicazione sicura dalla sorgente al destinatario (end-to-end) su reti TCP/IP (come ad esempio Internet) fornendo autenticazione, integrità dei dati e confidenzialità operando al di sopra del livello di trasporto.
TLS è una versione aggiornata e più sicura di SSL.
HTTPS
HTTPS è l’ acronimo di HyperText Transfer Protocol over Secure (Socket Layer).
HTTPS, anche noto come HTTP over TLS, è un protocollo per la comunicazione sicura attraverso una rete di computer utilizzato su Internet e consiste nella comunicazione tramite il protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol) all'interno di una connessione criptata, tramite crittografia asimmetrica, dal Transport Layer Security (TLS) o dal suo predecessore, Secure Sockets Layer (SSL).
TCP
TCP è l’acronimo di Transmission Control Protocol.
TCP è uno dei protocolli principali del livello trasporto del modello TCP/IP e permette, a livello delle applicazioni, di gestire i dati provenienti (o a destinazione) del livello inferiore del modello (cioè il protocollo IP).
Il protocollo TCP si occupa anche di assicurarsi che nessun pacchetto vada perso, che tutti i dati vengano recapitati al destinatario e per garantire la consegna di tutti i pacchetti, il protocollo TCP richiede che il destinatario invii una conferma di ricezione: nel caso non venga inviata, manderà nuovamente il pacchetto mancante.
UDP
UDP è l’ acronimo di User Datagram Protocol.
UDP è un protocollo di trasmissione dati sulla rete che utilizza un modello di trasmissione privo di assicurazioni su affidabilità, ordinamento o integrità dei dati, usato di solito in combinazione con il protocollo di livello di rete IP.
UDP viene utilizzato in quei servizi che hanno delle esigenze di tempistica così stringenti da preferire una comunicazione con eventuali dati mancanti ad un ritardo nella comunicazione (come ad esempio i sistemi in tempo reale) e, anche se ha un funzionamento simile al TCP per quanto riguarda l’invio delle richieste e dei pacchetti, non ne verifica l’avvenuta ricezione.
DHCP
DHCP è l’ acronimo di Dynamic Host Configuration Protocol.
DHCP è un protocollo che permette ai dispositivi o terminali di una certa rete locale di ricevere automaticamente la configurazione IP necessaria per stabilire una connessione e operare su una rete più ampia basata su Internet Protocol.
Ogni dispositivo, per connettersi a una rete, deve avere un indirizzo IP che lo identifichi.
XSS
XSS è l’ acronimo di Cross-Site Scripting.
XSS è una vulnerabilità informatica che affligge siti web dinamici che impiegano un insufficiente controllo dell'input nei moduli.
Negli attacchi XSS un codice dannoso, scritto in un linguaggio di scripting (JavaScript, VBScript, Flash, ecc), viene inserito da cybercriminali nel contenuto dinamico di siti web ed inviato al browser di una vittima.
Il browser della vittima non ha alcun modo per sapere che gli script dannosi non possono essere considerati attendibili e quindi li esegue, permettendo ai cybercriminali di attuare un insieme variegato di attacchi quali, ad esempio, la raccolta, la manipolazione ed il reindirizzamento di informazioni riservate, la visualizzazione e la modifica di dati presenti sui server, l’ alterazione del comportamento dinamico delle pagine web ed altre operazioni.
OWASP
OWASP è l’acronimo di Open Worldwide Application Security Project.
OWASP è un progetto open-source internazionale no-profit avviato il 9 settembre 2001 da Mark Curphey, Dennis Groves e Jeremiah Grossman, con lo scopo di divulgare una serie di linee guida ma anche di strumenti pratici, utili a supportare i web developer nello sviluppo sicuro di web application.
DevOps
DevOps è una contrazione che viene dalle parole Development e Operations.
DevOps è una metodologia di sviluppo del software utilizzata in informatica che punta alla comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori e addetti alle operations della information technology (IT).
DevOps velocizza la fornitura di software di qualità superiore combinando e automatizzando il lavoro dei team di sviluppo software e di operazioni IT, rispondendo così alla sempre crescente esigenza degli utenti di software di disporre di nuove funzioni frequenti e innovative e di poter contare su prestazioni e disponibilità ininterrotte.
BCDR
BCDR è l’ acronimo di Business Continuity and Disaster Recovery.
BCDR è un piano o sono più piani di emergenza che si divide/dividono in 2 parti:
- La Business Continuity (BC) include piani di emergenza/trasferimento, protocolli di sostituzione del personale e piani di failover, i quali descrivono in modo dettagliato i servizi chiave (infrastruttura IT, canali di comunicazione), che sono essenziali per il proseguimento delle attività, nonché le misure per mantenerli in funzione in condizioni difficili.
- Il Disaster Recovery (DR) include piani da mettere in atto per rispondere a un evento catastrofico, come una catastrofe naturale, un incendio, un atto di terrorismo, una sparatoria o un crimine informatico.
L'obiettivo principale di BCDR è ridurre al minimo i tempi di inattività e riavviare tutti i sistemi e le applicazioni, riducendo al minimo la perdita di dati e l'impatto complessivo sulle attività dell'organizzazione.
Punti chiave dei piani BCDR sono:
- Business Impact Analysis (BIA), cioè l'analisi dei potenziali impatti di un'interruzione sulle operazioni, sulle risorse e sugli stakeholder dell'organizzazione.
- Valutazione del rischio
- Piano di continuità operativa
- Piano di ripristino in caso di disastro
- Test
- Elenco delle procedure e delle politiche
- Mantenimento ed aggiornamento
BYOD
BYOD è l’ acronimo di Bring Your Own Device.
BYOD è un'espressione usata per riferirsi alle politiche che regolano l’ uso dei propri dispositivi personali (computer, smartphone, ecc) da parte di dipendenti, appaltatori ed altri utenti finali all’ interno della rete aziendale per accedere ai dati e svolgere le proprie mansioni lavorative.
Il termine è anche usato per descrivere le stesse pratiche applicate agli studenti che usano i loro dispositivi in ambito educativo.
MSP/MSSP
MSP è l’ acronimo di Managed Service Provider e MSSP è l’ acronimo di Managed Security Service Provider.
MSP è un’azienda tecnologica che fornisce diversi tipi di servizi IT (networking, applicazioni, infrastrutture e sicurezza) a diverse aziende utenti assicurando supporto costante e regolare e gestione attiva dei servizi stessi.
L’MSSP, rispetto ad un MSP, fornisce in più la parte di sicurezza e la disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con lo scopo di offrire un servizio completo nel combattere eventuali violazioni attraverso un rilevamento rapido delle minacce, grazie a personale e competenze del SOC.
Un provider di servizi di sicurezza gestiti (MSSP) fornisce quindi monitoraggio e gestione in outsourcing dei dispositivi e dei sistemi di sicurezza ed i servizi più comuni includono firewall gestito, rilevamento delle intrusioni, rete privata virtuale, scansione delle vulnerabilità e servizi antivirali.
Ed ora un bel saluto abbreviato: HTH TC TY (Hope this helps, Take care, Thank you)!
Nel caso abbiate dei suggerimenti, correzioni ed opinioni, non esitate ad inviarle nei commenti.